Agopuntura e sport.
L’esperienza di un gruppo di “runners”, che ha provato ad utilizzare l’Agopuntura per migliorare la propria performance sportiva.
Sonia Garnero Diplomata C.S.T.N.F. ,Torino
Tra i diversi campi di applicazione specifici dell’Agopuntura negli ultimi anni si sta consolidando il binomio Agopuntura-sport. Atleti e allenatori sono costantemente alla ricerca di una metodica che permetta loro di migliorare la propria performance sportiva e le medicine non convenzionali sembra possano soddisfare tale esigenza.
La filosofia alla base della pratica sportiva riconosce notevoli differenze tra Occidente e Oriente. Per l’Occidente lo sport ha una valenza fortemente agonistica: manifestare al massimo le proprie potenzialità fisiche al fine di ottenere il miglior risultato, il miglior tempo, la migliore prestazione e infine la vittoria della competizione, rappresentano non solo una soddisfazione personale, ma anche una gratificazione sociale ed economica. Il mondo orientale, invece, ha cercato nella pratica sportiva di soddisfare il desiderio di ottenere il benessere psico-fisico, il riequilibrio, il controllo dell’integrità e della potenzialità del proprio organismo; in tal senso lo sport può essere definito come un esercizio di recupero psico-fisico e di ricerca del benessere totale.
Wu Shu, Qì Gong e Tai ji Quan sono tre tecniche ginniche le cui componenti principali sono il movimento del corpo, il controllo dell’attenzione e quello della respirazione; l’elemento distintivo che unisce queste tre discipline è la possibilità di poter agire sul Qì (soffio o energia vitale dell’organismo) con lo scopo di riequilibrarlo. Nell’ambito della medicina dello sport, l’Agopuntura può facilmente inserirsi in tre ambiti principali:
Sulla base di quanto esposto, si decide di procedere all’esecuzione di uno studio con l’obiettivo di verificare se la stimolazione di determinati agopunti potesse migliorare la performance agonistica dei soggetti arruolati. Vengono pertanto arruolati io “runners” di sesso maschile, che non avevano mai praticato trattamenti di Agopuntura, soliti allenarsi quotidianamente presso una palestra con età media di 33,3 anni.
A questi sportivi viene chiesto di svolgere un esercizio che prevedeva la corsa di 3000 metri su di un particolare tapis roulant “skillmill” valutando alcuni parametri quali: tempo impiegato, frequenza cardiaca massima e media. L’esercizio viene eseguito per tre diverse volte a distanza di una settimana: il basale To, invece Ti e T2 dopo seduta di Agopuntura. Il protocollo di Agopuntura che si è scelto di utilizzare prevedeva la scelta dei seguenti agopunti:
Dall’analisi effettuata dei dati ottenuti è emersa una differenza statisticamente significativa per quanto riguarda FC massima e media dopo il trattamento di Agopuntura, in accordo con quanto espresso in letteratura, ovvero che l’Agopuntura può davvero essere utilizzata per migliorare la performance sportiva. Oltre ciò tutti gli arruolati erano concordi nel riferire una sensazione soggettiva di benessere espressa in termini di minor faticabilità, pronto recupero, rilassatezza totale e alleggerimento muscolare.
Secondo quanto appreso dalla letteratura e dallo studio effettuato si può essere concordi nel raccomandare l’uso dell’Agopuntura agli sportivi in quanto: fornisce l’energia per la gara, migliora la performance, permette un recupero più rapido, in caso di necessità rende possibile il riparo, il tutto a tossicità zero.